RECENSIONE DELLA TESI DI LAUREA MAGISTRALE DI NATALIA LYAPUGINA “IL COLORE REGIONALE NEI ROMANZI DI A.CAMILLERI E LA SUA TRASPOSIZIONE NELLE TRADUZIONI IN LINGUA RUSSA” Alla luce della globalizzazione che abbraccia tutti i settori della vita contemporanea, il tema dei mezzi con cui si effettua la comunicazione interculturale diventa sempre più importante. La letteratura ha sempre avuto un ruolo essenziale nel dialogo fra i popoli che, ovviamente, non avrebbe potuto svolgere, se non aiutata dalla traduzione. Un sempre crescente interesse dei lettori verso le altre culture richiede l’apparizione di una grande quantità di traduzioni di qualità, atte a fare conoscere ai lettori stranieri i riti, le usanze, il modo di pensare e la visione del mondo altrui, ovvero rendere il colore regionale, immesso nei testi letterari dagli autori che attingono alle fonti della propria cultura nazionale, traendone ispirazione artistica. Purtroppo, la questione del trasferimento del colore regionale nella traduzione di un testo letterario non è mai stata oggetto di un’attenta analisi nei lavori dei traduttologi russi, che, sino ad oggi, si sono limitati a considerarla unicamente in grandi linee. Per questo la ricerca di Natalia Lyapugina, incentrata appunto sulla trasposizione del colore regionale nelle opere letterarie, va considerata alquanto attuale ed indiscutibilmente interessante. Come materiale della ricerca sono stati scelti i romanzi di Andrea Camilleri, un noto autore dei gialli, oriundo della Sicilia, le cui opere, apprezzate ormai in tutto il mondo e tradotte in moltissime lingue, sono contraddistinte da un colore regionale vivace e acceso. Alla luce di quanto sopra, l’autore della Tesi si pone lo scopo di individuare le componenti del colore regionale nei romanzi di Camilleri e, dopo aver effettuato l’analisi della traduzione delle unità da esso marcate, stabilire il tasso di una possibile trasposizione del colore regionale nel testo della traduzione ed evidenziare i modelli e i mezzi che si possono usare per tradurre in russo le unità “colorate”. Il lavoro è composto di due parti e, logicamente, si divide in due capitoli. Il primo capitolo è dedicato allo studio teorico della questione di trasposizione del colore regionale e dei quesiti ad esso legati, effettuato su base delle opere dei noti traduttologi russi ed alcuni studiosi stranieri. Prima di passare direttamente all’analisi del problema del colore regionale, ci si rivolge alle difficoltà solitamente affrontate dal traduttore dei testi letterari che sono le seguenti: il problema della comprensione e della percezione del testo originale sul piano linguistico, stilistico e quello delle unità artistiche, l’impossibilità della traduzione sensu stricto di un’opera letteraria, il problema del testo della traduzione visto come copia di quello originale, il problema del destinatario del testo tradotto, il conflitto “generale VS specifico”, il conflitto “forma VS contenuto”, il problema della percezione e della trasposizione di significati impliciti, la questione delle conoscenze di fondo e il problema della trasposizione del colore regionale. Si procede poi per approfondire il concetto del colore regionale: l’autore della Tesi riporta le definizioni del termine esistenti nella traduttologia russa e porta alla luce la natura poliedrica e l’estrema complessità della questione. Successivamente, dalle osservazioni di carattere generale si passa alla considerazione dei singoli elementi testuali che possono essere considerati quali marcati dal colore regionale; si tratta dei “realia”, vocativi, nomi propri, espressioni idiomatiche e dialettismi. L’autore ne riporta i modelli traspositivi generali, proseguendo con uno studio dei metodi di trasposizione, usati nel caso di ogni singolo tipo di unità sopra citate, per cui si serve delle classificazioni traduttive tratte dalle opere dei traduttologi russi. Il primo capitolo del lavoro, che può essere chiamato “teorico”, si conclude con un paragrafo sulla modernizzazione dello strumentario traduttivo, avvenuta grazie all’apparizione dell’Internet. Il secondo capitolo è, invece, incentrato sull’analisi delle traduzioni dei due romanzi di A. Camilleri. L’attenzione di N. Lyapugina si concentra sulle problematiche di trasposizione delle unità-portatrici del colore regionale. Il capitolo si apre con delle riflessioni sul modo di scrivere camilleriano, letteralmente intriso dalla “sicilianità” e, quindi, degno di diventare oggetto della ricerca dedicata al trasferimento dell’ “esoticità” regionale nella traduzione di un’opera letteraria. In seguito si passa all’argomentazione della scelta delle fonti primarie della ricerca, romanzi “La forma dell’acqua” (1994) e “Il ladro di merendine” (1996), tradotti rispettivamente da A. Kondiurina e K. Denisevič. Tale scelta appare motivata dal desiderio di disporre di due traduzioni diverse delle opere, appartenenti allo stesso periodo dell’attività artistica dello scrittore, ovvero all’inizio della stesura dei romanzi dedicati alle indagini del Commissario Montalbano. La parte successiva – la più voluminosa della Tesi – è dedicata allo studio della traduzione delle unità “colorate”, evidenziate nel testo dei due romanzi (si tratta, rispettivamente, di 393 e 1947 elementi testuali). Per ogni gruppo di unità vengono descritti i metodi traspositivi, adoperati da entrambe le traduttrici, che vengono, inoltre, illustrati da esempi e percentuali. Tale approccio ha permesso di confrontare le due traduzioni sottoposte all’analisi, basandosi non solo sulle osservazioni di carattere generale, ma anche sui dati numerici. N. Lyapugina introduce nel testo della Tesi considerazioni personali in merito alla riuscita (oppure mancata riuscita) del trasferimento del colore regionale delle unità lessicali, sottoposte all’analisi. Tali ragionamenti sono contraddistinti da una certa soggettività che appare, tuttavia, inevitabile a causa di una oltremodo complessa e poco “palpabile” natura dei brani testuali, sottoposti all’esame. Va notato che, a differenza da tutte le altre unità lessicali, il gruppo dei dialettismi, pur essendo sottoposto all’analisi numerica, non viene analizzato dal punto di vista traduttivo. Ciò avviene a causa dell’aprioristica ovvietà del fatto che nel caso dell’uso del dialetto la trasposizione della “colorazione” esotica risulta impossibile, in quanto contenuta nella forma stessa dei vocaboli. Dopo aver svolto l’analisi di cui sopra, l’autore della Tesi giunge alle conclusioni, connesse alle modalità di trasposizione del colore regionale nelle due traduzioni, illustrandole, come in precedenza, con numeri e percentuali, presentati sotto forma di una tabella. Oltre alla conferma di un’eccezionale complessità del compito della trasposizione del colore regionale di un’opera letteraria, si arriva alle seguenti conclusioni particolari: la maggior parte del colore regionale delle due opere è andata persa a causa dell’impossibilità di trasporre, con dei mezzi di lingua russa, il contenuto ed il carattere dei dialettismi, presenti nel testo dei romanzi; tale compito si è rivelato irrealizzabile anche per i vocativi e poco realizzabile nel caso delle espressioni idiomatiche, mentre i “realia” e i nomi propri si sono dimostrati più adatti alla trasposizione con conservazione del “sapore esotico”. Considerati i dialettismi, la percentuale delle unità trasposte con conservazione del colore regionale è risultata di circa il 21% per la “La forma dell’acqua” e di circa 17% per “Il ladro di merendine”. Tale risultato, secondo l’autore della Tesi, va considerato buono o, comunque, bastevole per la traduzione dei testi artistici, appartenenti al settore della letteratura di massa. Considerata l’impossibilità di una coerente traduzione dei dialettismi con dei mezzi di lingua russa, l’autore effettua un altro calcolo, non prendendo in considerazione le unità lessicali di marcatura dialettale e cercando di ottenere un più obiettivo confronto dei testi in esame. Tale analisi numerica dimostra che la percentuale dei casi quando le traduttrici sono riuscite a svolgere un difficile lavoro di conservazione del colore regionale, costituisce circa il 90% per “La forma dell’acqua” e circa l’80% per “Il ladro di merendine”. Ciò permette a N. Lyapugina di affermare che la prima traduzione è da considerarsi più “esotica” rispetto alla seconda, visto che offre al lettore più opportunità di “fare un tuffo” nella realtà siciliana. Pur operando dei dati numerici, l’autore della Tesi ribadisce che la capacità del traduttore di rendere il colore regionale di un libro non può essere espressa unicamente in numeri, trattandosi di una caratteristica dell’opera considerata nel suo insieme. La Tesi è accompagnata da due Appendici, contenenti tutte le unità lessicali evidenziate nei testi dei romanzi in esame e l’illustrazione dei rispettivi metodi traduttivi, adoperati per la loro trasposizione da A. Kondiurina e K. Denisevič. Considerato tutto quanto sopra, va, senz’altro ancora una volta sottolineato il merito di N. Lyapugina che sta nella scelta di una questione oltremodo attuale per la scienza linguistica e quella letteraria dell’Italia odierna. E’ da ricordare che Andrea Camilleri non è soltanto autore tutt’oggi vivente, ma molto attivo, che continua a pubblicare romanzi e novelle della serie dedicata al Commissario Montalbano, godenti un vasto successo del pubblico. Il fenomeno della popolarità di Camilleri sarà, senz’altro, oggetto di ulteriori studi non solo in Russia, ma in tanti altri Paesi del mondo. Per quanto ci risulta, N. Lyaupugina è stata la prima tra gli studiosi russi ad affrontare alcune problematiche connesse al complesso e del tutto particolare modus scribendi camilleriano. L’autrice va pure lodata per la serietà nell’approccio alla ricerca che si manifesta non soltanto attraverso il contenuto, ma anche attraverso le impeccabili caratteristiche formali della Tesi. N. Lyapugina, dimostra, inoltre, notevoli capacità linguistiche, essendo in grado di trattare complessi argomenti scientifici in lingua italiana. Tutto ciò premesso, compresi anche i risultati del controllo SafeAssign, la Tesi “Il colore regionale nei romanzi di A.Camilleri e la sua trasposizione nelle traduzioni in lingua russa” di Natalia Lyapugina merita, a nostro avviso, la più alta valutazione, prevista dalla scala dei voti, adottata presso le Autorità Universitarie. Natalia Blokhina, PhD in Scienze Filologiche